Un uomo
vuole appendere un quadro. Ha il chiodo, ma non il martello. Il vicino ne ha
uno, così decide
di andare da
lui e di farselo prestare. A questo punto gli sorge un dubbio: e se il mio
vicino non me lo
vuole
prestare? Già ieri mi ha salutato appena. Forse aveva fretta, ma forse la
fretta era soltanto un
pretesto ed
egli ce l’ha con me. E perché? Io non gli ho fatto nulla, è lui che si è messo
in testa
qualcosa. Se
qualcuno mi chiedesse un utensile,
io
glielo darei
subito. E perché lui no? Come si può
rifiutare al
prossimo un così semplice piacere? Gente così rovina l’esistenza agli altri. E
per giunta si
immagina che
io abbia bisogno di lui, solo perché possiede un martello.
Adesso
basta! E così si precipita di là, suona, il vicino gli apre, e prima ancora che
questo abbia il tempo di
dire “Buongiorno”, gli grida: “Si tenga pure il suo martello, villano!”
La natura di
una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze
di
comunicazione tra i comunicanti. La punteggiatura riguarda l’interpretazione
che gli
interlocutori danno alla loro comunicazione.
Se la
comunicazione è interpretata erroneamente rischiamo di creare
problemi di
relazione. Proprio com’è successo in questa storia