venerdì 21 febbraio 2014

LA STORIA DEL MARTELLO




Un uomo vuole appendere un quadro. Ha il chiodo, ma non il martello. Il vicino ne ha uno, così decide
di andare da lui e di farselo prestare. A questo punto gli sorge un dubbio: e se il mio vicino non me lo
vuole prestare? Già ieri mi ha salutato appena. Forse aveva fretta, ma forse la fretta era soltanto un
pretesto ed egli ce l’ha con me. E perché? Io non gli ho fatto nulla, è lui che si è messo in testa
qualcosa. Se qualcuno mi chiedesse un utensile,
io
glielo darei subito. E perché lui no? Come si può
rifiutare al prossimo un così semplice piacere? Gente così rovina l’esistenza agli altri. E per giunta si
immagina che io abbia bisogno di lui, solo perché possiede un martello.
Adesso basta! E così si precipita di là, suona, il vicino gli apre, e prima ancora che questo abbia il tempo di dire “Buongiorno”, gli grida: “Si tenga pure il suo martello, villano!”

La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze
di comunicazione tra i comunicanti. La punteggiatura riguarda l’interpretazione
che gli interlocutori danno alla loro comunicazione.
Se la comunicazione è interpretata erroneamente rischiamo di creare
problemi di relazione. Proprio com’è successo in questa storia

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