lunedì 14 marzo 2011

Il Transurfing, un libro che apre la mente!

Uno dei miei libri preferiti, l'ho letto con grande piacere, sottolineato nei punti che più mi toccavano da vicino e continuo a consultarlo. Consigliato assolutamente!
Il Transurfing si è diffuso in Russia a partire dagli ultimi anni, inizialmente tramite Internet, dove ha suscitato un’animata discussione e un vivo dialogo tra i lettori e poi in libreria: nell’arco di due anni i libri a esso dedicati hanno letteralmente invaso gli scaffali, diventando autentici bestseller. Lo stesso successo si è ripetuto in Germania, in Repubblica Ceca e via via in altri 13 paesi. Ora è finalmente arrivato in Italia il volume che apre la trilogia, Lo Spazio delle Varianti.

Il mistero avvolge la figura di Vadim Zeland, autore dell’opera. Di lui si hanno solo poche informazioni. Esperto di fisica quantistica, ha dedicato parte della sua vita alla tecnologia informatica, fino a quando non ha incontrato il Transurfing. Nell’unica intervista rilasciata alla stampa, Zeland dichiara di non essere assolutamente un maestro spirituale votato al proselitismo, ma solo una persona fortunata che ha reso disponibile a tutti un approccio testato personalmente. Se solo avessi conosciuto il Transurfing venticinque anni fa – ammette – la mia vita sarebbe stata completamente diversa, più facile e corretta. Ma in questo caso non avrei potuto scrivere questi libri.

Grazie a uno stile affascinante e coinvolgente, Zeland conduce il lettore in un percorso attraverso le più comuni vicende del vivere quotidiano, svelando un modo completamente nuovo di affrontarle. Il mondo che ci circonda, per sua natura vario e multiforme, è inscritto all’interno dello spazio delle varianti, la struttura metafisica che contiene tutti i possibili risvolti di un evento, passato, presente e futuro. Le varianti che si sono realizzate, a scapito di altre, sono le manifestazioni della realtà così come ci si presenta, ma dato che le varianti sono infinite, teoricamente non c’è nessun limite alle possibili svolte che un evento può prendere. Come comportarsi quindi all’interno di questo mondo dalle infinite possibilità?

DAL SURF ALL’ AIKIDO

Secondo il Transurfing, il modo migliore di vivere è quello che prende spunto dal surf, la disciplina sportiva da cui hanno origine il nome e l’approccio di Zeland.

Il transurfer è colui che scivola senza sforzo tra le onde del quotidiano e cavalca la vita con leggerezza, senza sprofondarvi dentro. Libero da legami di dipendenza e consapevole di ogni cosa che fa, il transurfer non attribuisce mai troppa importanza agli eventi, che in questo modo perdono la loro connotazione positiva o negativa e non hanno più il potere di influire sulla sua esistenza. Attento a non disperdere la propria energia lottando inutilmente contro i pendoli – strutture mentali vincolanti che si rafforzano in modo proporzionale alla risonanza che le persone danno loro – il transurfer preferisce essere spettatore attivo invece che attore, assumendo in questo modo una prospettiva più distante, rilassata e obiettiva.

Metafora perfetta del Transurfing è il principio alla base dell’aikido. In quest’ antica disciplina chi viene preso di mira non si oppone all’attacco, ma accompagna l’avversario nei suoi movimenti, sfruttandone la forza a proprio vantaggio. Nel Transurfing non c’è posto per l’opposizione diretta alla realtà, ma solo per un sapiente utilizzo dell’energia nella direzione a noi più favorevole.

Fulvio Pugliese


Reality Transurfing - Lo Spazio delle Varianti - Vol 1Buono

Nessun commento:

Posta un commento